martedì 22 novembre 2016

19 novembre 2016 - "... Noi NON ci stiamo!!! ... si scaldano gli animi di fronte all’ipotesi di un trasferimento dei ‘Geometri’ dell’Istituto Bovara, i genitori non ci stanno ..."

"LECCO – Noi non ci stiamo. E’ più che ferma la posizione dei genitori degli studenti della Scuola per Geometri “Bovara”, che all’inizio del prossimo anno scolastico potrebbero ritrovarsi a fare le lezioni in una nuova sede, quella del Manzoni in via Ghislanzoni.
Una possibilità sempre più concreta, in un contesto di riorganizzazione e mobilità scolastica dettata da “motivi di tipo amministrativo” e che già negli anni passati aveva portato ad una suddivisione dell’indirizzo tecnico su tre sedi dislocate, a Lecco, Oggiono e Calolziocorte.
Non potendo mantenere la propria autonomia l’istituto è stato accorpato dapprima al Badoni, quindi al liceo artistico Medardo Rosso: ora la decisione provinciale di ‘traslocare’ i 212 aspiranti geometri nella sede di via Ghislanzoni è la cosiddetta goccia che fa traboccare il vaso, e i genitori non ci stanno.
Lo hanno ben dimostrato sabato mattino, presso la sede del Medardo Rosso, dove hanno incontrato il consigliere provinciale Marinella Maldini, delegato all’Istruzione, insieme ad alcuni esponenti del Collegio dei Geometri Laureati della Provincia di Lecco.
Nonostante il tentativo, da parte di Provincia e dirigenza scolastica, di fare chiarezza sui motivi e sulle  modalità del trasferimento i genitori si sentono “presi in giro”, come più volte espresso durante l’animato dibattito, durato per circa due ore. “Lo scorso anno era stato fatto un Open Day per presentare il corso di Geometra, a quanto pare la possibilità di spostare le classi in un’altra sede erano già concrete allora, perchè non ci è stato detto niente e ci siamo in pratica trovati a decisione presa senza possibilità di cambiarla?” hanno detto alcuni di loro.
Il problema del trasferimento in via Ghislanzoni, come spiegato da un rappresentate dei genitori Manlio Farina, riguarda l’idoneità degli spazi per l’indirizzo tecnico dei Geometri: “Tra le criticità a breve termine abbiamo riscontrato la mancanza di aule per i laboratori Cad e con tecnigrafo, cosa non da poco visto che si tratta degli strumenti essenziali per i geometri”.
La nuova “casa” del Bovara occuperebbe il piano terra e una parte del primo piano dell’edificio (di proprietà comunale, ndr) oggi sede del Liceo Classico A. Manzoni: 10 le aule disponibili, una per ogni classe attualmente attiva al Bovara. Sulla mancanza di laboratori, come spiegato dal dirigente scolastico Carlo Cazzaniga, si sta ragionando: “Al piano terra dell’edificio c’è una grande biblioteca che non ci servirebbe. E’ uno spazio amplio e abbiamo calcolato di poterci ricavare un grande laboratorio per AutoCad, con qualche tecnigrafo se necessario, anche se mi è stato riferito dal docente di disegno che i ragazzi oramai usano esclusivamente il computer per disegnare. Servirebbero quindi altri due laboratori, uno di topografia e uno multimediale. Gli spazi fisici ci sono, per quanto mi riguarda penso che in via Ghislanzoni si può stare”.
Infattibile la proposta presentata dal Collegio dei Geometri che, ritenuta la sede di via Ghislanzoni inadatta, aveva individuato nella scuola elementare De Amicis di Via Amendola la possibile destinazione del Bovara: “La De Amicis non è adeguata per ospitare un istituto superiore, è fatta ‘su misura’ per le elementari” ha spiegato il consigliere provinciale Maldini. Ma i genitori non ci stanno e ribattono: “L’edificio che oggi ospita il Bovara è stato realizzato proprio per questo tipo di scuola, è assurdo che i nostri figli debbano sloggiare, in una sede inadeguata per lo più.
Quello che chiediamo è chiarezza e garanzia – hanno detto infine – la Provincia, le istituzioni, chi di dovere ci deve garantire che se il trasloco avverrà sarà a ‘lavori terminati’, i nostri figli nella nuova sede dovranno avere tutto il necessario per poter portare a termine gli studi, quindi aule decenti, agibili, i laboratori, gli strumenti per disegnare. Fino a che queste cose non saranno disponibili nella nuova sede rimaniamo dove siamo ora”.
E’ possibile che i genitori torneranno presto sull’argomento, chiedendo un incontro direttamente al presidente della Provincia Flavio Polano e al sindaco di Lecco Virginio Brivio."
http://www.lecconotizie.com/lecco-citta/scuola-trasloco-dei-geometri-al-manzoni-la-rabbia-dei-genitori-349550/

"È stato un incontro dai toni decisamente accesi quello andato in scena nella mattinata di oggi, sabato 19 novembre, nell'aula magna del Liceo Artistico Medardo Rosso di Lecco: tema dell'assemblea - organizzata dai genitori del consiglio d'istituto del Bovara - il possibile trasferimento degli oltre 200 studenti dell'indirizzo CAT (Costruzione Ambiente e Territorio, ex "Geometri") nella sede del Manzoni in via Ghislanzoni, di proprietà comunale e attualmente occupata dai "colleghi" del Liceo Classico.
Il clima è ancora di grande incertezza: nessuno sembra avere risposte concrete alle tante domande dei genitori, ma soprattutto degli stessi studenti dello storico Istituto Tecnico Bovara, che soltanto una settimana fa avevano scelto di esprimersi pubblicamente - attraverso le nostre pagine - nel tentativo di modificare una situazione piuttosto complessa, che sembrava già segnata. E l'incontro di questa mattina - purtroppo - non ha smentito le loro preoccupazioni.
"Si tratta di una decisione presa da tempo da parte del Comitato tecnico-scientifico, e condivisa con l'Ufficio scolastico provinciale e il Comune di Lecco" ha commentato Marinella Maldini, consigliere provinciale con delega all'edilizia scolastica, presente all'assemblea insieme a Roberto Panzeri, dirigente del settore istruzione del medesimo ente. "L'obiettivo è quello di unificare i due indirizzi del Liceo Manzoni (Classico e Linguistico, quest'ultimo attualmente stanziato proprio nella sede del Bovara) in un unico edificio, a partire dal prossimo anno scolastico. Gli spazi in via Ghislanzoni sono di proprietà comunale: una parte di questi sono nella disponibilità della Provincia a seguito di una convenzione Stato-Regione datata 1996; i restanti, invece, sono in affitto, e a breve dovranno essere restituiti all'Amministrazione, cosa che ci costringe - per una questione di numeri - a trasferire gli studenti del Liceo Classico nell'attuale sede del Bovara, in via XI febbraio, dove tra l'altro sono stanziati anche i loro "cugini" del Linguistico. Per forza di cose, quindi, l'edificio di via Ghislanzoni sarebbe destinato proprio agli studenti dell'indirizzo CAT".
I genitori dei giovani "geometri", però, non ci stanno. "State smantellando un Istituto storico della città di Lecco, questo trasferimento sarebbe un colpo mortale per il Bovara" hanno affermato questi ultimi, appoggiati anche da alcuni insegnanti, tra cui lo storico Prof. Macaccaro. "Il nostro edificio è stato costruito più di 30 anni fa per ospitare una scuola di indirizzo tecnico, dotata di appositi spazi e di strumentazioni speciali. La scelta più sensata sarebbe quella di lasciare le cose come stanno, in attesa di tempi migliori: non è un segreto, del resto, che la Provincia di Lecco non ha le disponibilità economiche per poter modificare l'edificio di via Ghislanzoni secondo le necessità dei nostri studenti. Anche in virtù di quanto successo all'Istituto Parini, sarebbe opportuno limitare ulteriori danni, e ragionare insieme, democraticamente, in vista di una progettualità condivisa, basata soprattutto su una corretta valutazione delle risorse disponibili: finora niente di tutto ciò è stato fatto, e ci sembra assurdo, evidentemente manca una seria programmazione. Perché noi genitori non siamo stati messi al corrente per tempo dell'ipotesi di un possibile trasferimento? Naturalmente durante gli open-day nessuno ne ha mai fatto parola, sebbene - a quanto pare - tutto fosse già stato deciso".
L'incontro di questa mattina, peraltro, si era aperto con l'illustrazione - da parte di Manlio Fortuna, rappresentante della componente genitori del consiglio d'istituto - di una terza possibilità per il futuro del Bovara, sempre con l'obiettivo primario di evitare l'ipotesi di un "pericoloso" trasloco. "Già lo scorso aprile si era parlato della necessità di trovare una nuova "casa" per i nostri figli, e la vicenda aveva riscosso l'interesse anche del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati di Lecco" ha spiegato quest'ultimo, con il sostegno di Ernesto Baragetti, rappresentante dell'ente. "In una prospettiva più ampia, a medio-lungo termine, il CNGeGL ha messo in tavola una proposta davvero interessante, ovvero quella di trasferire gli studenti del Bovara nell'edificio di via Amendola che ospita attualmente la Primaria De Amicis, i cui alunni potrebbero essere inseriti negli spazi di via Ghislanzoni, costituendo così un vero e proprio Istituto Comprensivo composto da Scuola dell'Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado: non si tratta di un'idea banale, nella misura in cui la De Amicis confina con l'area del Politecnico, con il quale sarebbe naturale poter finalmente intraprendere una collaborazione concreta, e realizzare quello che potrebbe essere definito un Campus Tecnologico, nella prospettiva di dare vita a un percorso di studi che può sfociare gradualmente nell'ambiente universitario". "Si tratterebbe, naturalmente, di un progetto a lungo termine, che richiederebbe un necessario confronto con diversi enti del territorio" ha aggiunto Ernesto Baragetti. "Forse, quindi, non sarebbe male iniziare da subito un serio dialogo per capire le effettive potenzialità di un simile progetto".
Quest'ultima proposta, tuttavia, nonostante l'almeno apparente approvazione di studenti e genitori, non sembra realmente concretizzabile. "Questa possibilità è già stata scartata da tempo, la De Amicis non è adatta ad ospitare una scuola superiore" ha replicato Roberto Panzeri. "Si tratta di un edificio pensato "in piccolo", le cui metrature non possono essere in nessun modo modificate, soprattutto in virtù del "controllo" della soprintendenza delle Belle Arti". Insomma, per citare Tomasi di Lampedusa, autore de "Il Gattopardo", "Tutto deve rimanere com'è, se vogliamo che tutto cambi"...
"La nostra preoccupazione non risiede tanto nel trasferimento in sé, quanto piuttosto nello spostamento dei nostri figli in una struttura del tutto inadeguata alle loro esigenze didattiche" hanno proseguito alcuni genitori presenti nell'aula magna del Medardo Rosso, spalleggiati, questa volta, dall'insegnante Assunta Limardi, che ha voluto porre in luce la necessità di prestare un'attenzione particolare all'innalzamento del livello culturale degli Istituti Tecnici. "L'edificio di via Ghislanzoni non dispone degli spazi necessari allo svolgimento delle attività tecniche e laboratoriali tipiche di un Istituto Tecnico, per non parlare di tecnigrafi e computer fissi per l'uso di AutoCAD. Se non abbiamo garanzie serie da parte della Provincia, noi dal Bovara non ci muoviamo, a costo di organizzare una seria lotta di protesta". "Si tratta più che altro di un problema di razionalizzazione degli spazi, di ottimizzazione dell'esistente" ha ribadito il dirigente scolastico dell'Istituto Bovara, Carlo Cazzaniga. "Al piano terra dell'edificio di via Ghislanzoni è presente una grande biblioteca, praticamente inutile per i "geometri", che potrebbe essere utilizzata come laboratorio di AutoCAD, con l'eventuale installazione di alcuni tecnigrafi. Per sopperire alla mancanza di un'aula multimediale, invece, basterebbe disporre in ogni classe un video-proiettore, con una spesa massima di 5.000 euro. Non ci sarebbero problemi nemmeno con il laboratorio di chimica e fisica: il Manzoni ne ha già uno, peraltro molto efficiente e attrezzato".
Tra le numerose rimostranze e lamentele, l'assemblea dei genitori si è così avviata verso la conclusione; una conclusione, però, ancora parziale, che ha lasciato ancora parecchie questioni aperte, tra l'insoddisfazione generale dei presenti. "Il nostro obiettivo è quello di lavorare per il bene degli studenti, cercheremo di impegnarci affinché la nuova suddivisione degli spazi possa rispondere nella maniera migliore alle loro effettive necessità" ha concluso il consigliere provinciale Marinella Maldini. "È innegabile che a Lecco manchi un edificio scolastico, ma la costruzione di una nuova struttura - che potrebbe accogliere proprio gli iscritti al Medardo Rosso e all'Istituto Tecnico per Geometri - richiederebbe dai 5 ai 10 anni. Nel frattempo, invito voi genitori ad organizzare un ulteriore incontro con i politici e i tecnici della Provincia e del Comune di Lecco, in modo da poter discutere apertamente, con alcuni dati numerici alla mano, di tutte le problematiche emerse in questa prima occasione"."
http://www.leccoonline.com/articolo.php?idd=23171

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